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ROMA Ospedale Santa Maria della Consolazione

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https://it.wikipedia.org/wiki/Ospedale_di_Santa_Maria_della_Consolazione


L'Ospedale è nato nel 1506 dall'unione dei beni di tre opere:
Santa Maria in Portico (avente origini nel VI secolo);
Santa Maria delle Grazie: situata inizialmente in zona Lateranense, ha origine nel X secolo col nome di Santa Maria in Foro, ma nell'XI trovò nuova sede vicino a Santa Maria in Caneparia (o Cannapara), in zona del Campidoglio. Tale ospedale, ingrandito nel 1445 dalla confraternita dei Frati minori che lo governava, in questo periodo prese la forma di palazzo dotato di loggia.
Ospedale della Consolazione, con origini risalenti al XV secolo.
Poco prima della fusione dei tre ospedali, sorse un ospedale femminile, costruito a sue spese da Cesare Borgia, a cui contribuì anche la madre Vannozza.
Sempre nel 1506, furono accettati i nuovi Statuti, il giorno 25 dicembre (ossia, nel 1505 ab incarnatione), primo rinnovamento dopo i primi in assoluto di cui si ha notizia dell'ospedale, risalenti al 1444. Dopo il 1506, l'agglomerato venne chiamato inizialmente di Santa Maria di vita aeterna.
Nel Cinquecento vi lavorarono chirurghi come Martino Longhi il vecchio e Bartolomeo Eustachi, autore delle Tabulae anatomicae e all'onore del quale fu intitolata la Tromba di Eustachio, che lavorò a lungo nell'ospedale della Consolazione in quanto esso "abbonda di cadaveri di giovani con membra fresche ed intere, non sfatte da malattie": infatti vi praticava anche autopsie e dissezioni. Eustachi ricordò l'ospedale nel suo testamento per il lascito del ricavato della vendita di vasi d'argento ed altre suppellettili, da dividere insieme all'ospedale di San Giovanni in Laterano.
Nel 1591 vi lavorò come volontario per contrastare un'epidemia di tifo il futuro Santo Luigi Gonzaga: qui contrasse il morbo e da lì a poco morì.
L'unico papa che contribuì economicamente all'ospedale fu Pio IX nel 1851, con l'aggiunta di una sala, mentre contribuirono i quattro cardinali Guglielmo Enchevoert, Alessandro Riario, Pompeo Arrigoni e Giacomo Corradi: l'ultimo in particolare istituì il teatro anatomico presso la struttura. Altri donatori furono il vescovo mons. Giorgio Bolognetti, con 8000 scudi, e monsignor Tiberio Cerasi, che nominò l'ospedale sue erede universale. Nelle donazioni, seguono numerosi personaggi, tra cui diversi chirurghi.
L'ospedale riceveva feriti e "febbricitanti" ambosessi (con corrispondente suddivisione del personale): i letti, inizialmente intorno al centinaio in totale, aumentarono nel corso del Seicento, grazie all'aumento del patrimonio dovuto alle donazioni, che constava di diverse case, palazzi, tenute e terreni: una casa era detta "delle cento finestre" e dovuta al lascito di uno dei primi donatori, Pellegrino di Giovanni de Antonisi dello Bianco. L'ospedale non possedette tuttavia latifondi o grandi edifici, a cui non è ascrivibile nemmeno la casa del Bianco, dato il carattere popolare della Congregazione. Tuttavia, già nel 1546 i beni della Compagnia della Consolazione furono ugualmente esclusi dall'essere dati in enfiteusi, in quanto considerate "perniciose" dato che "con ciò sia cosa che per poco prezzo si spoglino quasi senza speranza di ricuperatione delle cose alienate".
La popolazione utilizzava sovente questo ospedale per la cura delle ferite: era preferito ad altri data, forse, anche la sua posizione tra i popolosi quartieri Monti e Trastevere, dove vivevano molti artigiani. Venivano ammessi pazienti di ogni tipo, anche nel periodo delle pestilenze del secolo XVII.
Era anche in uso per i professori primari di tenere lezioni di chirurgia: inoltre, in occasione della Quaresima si facevano dimostrazioni anatomiche pubbliche, accompagnate da dissertazioni, usi mantenuti anche durante le invasioni francesi.
Nel 1847 la gestione dell'ospedale passò all'ordine benedettino. Nel 1931 divenne l'"Ospedale Littorio" e, poco dopo, nel 1936, fu chiuso dal regime fascista. Nel 1943 divenne sede dei vigili urbani. Dopo la chiusura, il ricco fondo librario divenne parte della Biblioteca Lancisiana.


Pietro Pericoli, L'Ospedale di S. Maria della consolazione di Roma: dalle sue origini ai giorni nostri, Roma, Galeati, 1879.
Andrea Belli, L'ospitale delle donne presso S. Maria della Consolazione, Marini, 1835.
Carlo Luigi Morichini. Degli Istituti di pubblica carità ed istruzione primaria e delle prigioni in Roma. Vol 1, Roma, Martini, 1842

Esiste inoltre un'altro testo non scaricabile ma consultabile all'indirizzo
https://archive.org/details/lospedaledismari00peri/page/n23/mode/2up - Mi sembra molto interessante ed è per questo che allego l'indice anche se non molto chiaro.






 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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