LUCERA Ospedale Oftalmico De Nicastri - Ospedali d'Italia

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LUCERA Ospedale Oftalmico De Nicastri

Ospedali Sud > Regione Puglia > Foggia e provincia

Il contenuto della scheda è stato integralmente redatto dal Dott. Ennio Granieri laureato in Sociologia, ex Dirigente Amministrativo (ora in pensione) a tutto il dicembre 2011, nelle varie trasformazioni legislative delle strutture sanitarie di Foggia ed oggi ancora pienamente impegnato in Associazioni locali di rilevanza sociale.
Mi sento di doverlo ringraziare pubblicamente in quanto si è reso subito disponibile, nonostante i suoi innumerevoli impegni, nel fornire il Suo supporto non solo per la stesura di questa scheda ma anche per la supervisione delle schede degli altri Ospedali della provincia di Foggia.

Nel 1872 la Marchesa Rosa d’Amelj figlia del Barone Giambattista D’Amelj nel testamento, reso al notaio Giuseppe Raffaele Conte in data 3-ottobre 1872, dispose che il figlio Marchese Nicola adempia ai seguenti legati :”… omissis… annua rendita di lire 2550 lorde se ne formi un ospedale in questa città tenendovi 8 letti per sole donne… omissis… povere e bisognose di questa città… omissis… indole natura e forma si rimette in tutto e per tutto al detto di Lei figlio che dopo due anni dal di Lei decesso dovrà forzosamente aprire il detto ospedale e stabilire in quell’epoca il relativo titolo di fondazione e all’amministrazione quell’Ente Morale … omissis…

Nel 1883 l’immobile de Nicastri è stato destinato a ricovero di persone bisognose di assistenza ad opera del Marchese Nicola de Nicastri per adempiere alla volontà di sua madre, Marchesa Rosa d’Amelj che voleva un ospedale nella città di Lucera. Con l’atto di fondazione, redatto in data 2 aprile 1883 dal notaio Francesco Baldassarre,  il costituito Marchese Nicola de Nicastri… “art. 1- istituisce in Lucera un luogo Pio … omissis… sotto il titolo di Ospizio de Nicastri per essere eretto in Ente Morale riconosciuto dalla legge”. Lo statuto organico  viene approvato con regio decreto del 7 febbraio 1884,   firmato da Re Umberto i –Re d’Italia- .

Il 14 gennaio 1917, con decreto Luogotenenziale di Vittorio Emanuele III Re d’Italia- “l’ospizio de Nicastri è trasformato in ospedale Muliebre de Nicastri” –Firmato Tommaso di Savoia –Controfirmato Orlando -. La trasformazione avvenne perché l’Ente aveva iniziato l’attività di assistenza ospedaliera, ad opera del chirurgo Prof. Dr. Francesco Lastaria, e con lo statuto organico dell’ospedale Muliebre de Nicastri e pubblicato sul Foglio annunzi legali n.22 del 18 settembre del 1918/1919 (prefettura di Foggia) si specifica il concetto di “Assistenza” nonché la retta di degenza, il ricovero e il soccorso urgente.

Il 18 dicembre 1961, con decreto del Presidente della Repubblica, “l’ospedale Muliebre assume la denominazione di  Ospedale Oftalmico de Nicastri” –F.to Gronchi- C.to Scelba-.

Nel 1958,  il Consiglio di amministrazione, con deliberazione n. 3 del 6 gennaio di detto anno, propone il cambio di denominazione da ospedale Muliebre de Nicastri in ospedale oftalmico de Nicastri perché l’Ente svolgeva la propria attività esclusivamente nel settore oculistico. Alla proposta di modifica aderirono, il Comune di Lucera e il Consiglio provinciale di Foggia, nonché il Comitato Provinciale di Assistenza e Beneficenza Pubblica che espresse parere favorevole nella seduta del 11 settembre 1958 (foglio annunzi legali n. 8 del 26-7-1961). Sin dal 1919, accanto al chirurgo prof. dott. Francesco Lastaria, svolgeva l’attività oftalmica e chirurgica l’oculista prof. dott. Donato Civetta che si sviluppò con la sua direzione. Nel 1944, la struttura fu affidata e diretta dal prof. dott. Ettore Cavalli e dal 1970 la predetta attività continuò  con la direzione del prof. dott. Michele Penna Caroppi e la sua equipe composta dal dott. Giuseppe Princigalli, dott. Felice Sgarro e dal dott. Roberto Fanelli.

Il 9 dicembre 1976,  con decreto n. 2747 del Presidente della Giunta Regionale della Regione Puglia, “l’ospedale oftalmico de Nicastri è dichiarato Ente Ospedaliero” -F.to Nicola Ruotolo -C.to il Vice Presidente (avv. Domenico Romano). Il riconoscimento in Ente Ospedaliero è intervenuto con 10 anni di ritardo sebbene il riconoscimento fosse di diritto ai sensi dell’entrata in vigore dell’art. 3 comma 1 della legge 132/1968 perché era classificato come infermeria di prima classe. La riforma sanitaria intervenuta con legge 833 del 23-12-1978 detta nuove regole in materia di assistenza sanitaria, istituendo un nuovo Ente, denominato Unità Sanitaria Locale (USL) delegato alla riorganizzazione di un pubblico servizio in luogo di un Ente delegato all’assistenza e beneficienza pubblica (6972_1890) ispirandosi al dettato dell’art 32 della costituzione ed elevando il diritto alla tutela della salute da bene individuale ad interesse collettivo.

Il “de Nicastri” vive un periodo di abbandono con la costituzione della Unità Sanitaria Locale Foggia/6 (FG/6) di Lucera, avvenuta l’1-4-1981.

Nel 1990, il piano di riordino regionale della rete ospedaliera fa si che l’attività sanitaria dell’E.O. Oftalmico  de Nicastri cessi definitivamente, e che lo stesso, confluisca l’11-1-1992 come  divisione di oculistica nei locali dell’Ente Ospedaliero “F. sco Lastaria” di Lucera con  provvedimento n. 505 del 2 giugno 1993 adottato dalla Unità Sanitaria Locale  FG/6 di Lucera.

L’immobile de Nicastri, sede di Volontariato, ormai abbandonato ed incustodito, è oggetto di richiesta da varie Associazioni di volontariato sia a carattere religioso sia a carattere laico e viene suddiviso tra l’Ente Diocesi Lucera-Troia e la  Libera Associazione di Volontariato “Croce Blu”.

L’Ente Diocesi Lucera-Troia acquisisce i locali, del soppresso ospedale de Nicastri:

• una prima parte viene ceduta alla Diocesi, nella persona del vescovo pro-tempore Raffaele Castielli, in comodato gratuito per anni 25, con provvedimento dell’Unità Sanitaria Locale FG/6 di Lucera n.63 del 22 agosto 1991, Firmato da Raffaele De Laurentis - Amministratore straordinario-  e Controfirmato da Ennio Granieri –Segretario.
Nel 1992, per volere del Vescovo pro-tempore, della Diocesi Lucera-Troia,  Mons. Raffaele Castielli, prende vita il Centro di Solidarietà “Padre Maestro” con la direzione e il coordinamento delle suore della congregazione “Figlie di Sant’Anna” . Una ulteriore parte viene ceduta alla Diocesi nella persona del vescovo pro-tempore Mons. Francesco Zerrillo, in locazione per la durata di nove anni e per un corrispettivo simbolico di lire 100.000 annue con provvedimento dell’Unità Sanitaria Locale FG/3 di Foggia atto n. 1720 del 23 luglio 1998 Firmato da Matteo Agostino Delle Vergini – Direttore Generale - e Controfirmato da Costantino Dell’Osso –Dirigente Amministrativo di Struttura.

All’interno del centro di Solidarietà “Padre Maestro” operano altre Associazioni di volontariato: Associazione Italiana Amici di Raul Follerau (A.I.F.O.); -  Centro Volontari della sofferenza (C.V.S.); - Associazione di Volontariato Genoveffa De Troia; - Caritas Diocesana; - Azione Cattolica Italiana di Lucera; - Terzordine Francescano (T.O.F.); - Gioventù Francescana della Chiesa di San Francesco di Lucera (G.I.F.R.A.); - Giovani Volontari; - Donne e Uomini Volontari.

L’Unità Sanitaria Locale Fg/3 di Foggia cede alla Libera Associazione di Volontariato “Croce Blu” a carattere laico, parte dei locali del “de Nicastri” in comodato gratuito per anni 25, con provvedimento n.2825 del 12 ottobre 1995, Firmato da Matteo Agostino Delle Vergini – Direttore Generale - e Controfirmato da Costantino Dell’Osso –Dirigente Amministrativo di Struttura- e con successivo atto n. 1938 del 25 giugno 1996 cede in locazione per la durata di nove anni, per un corrispettivo simbolico di lire 100.000 annue, altra parte dei locali del soppresso ospedale de Nicastri - Firmato da Matteo Agostino Delle Vergini – Direttore Generale - e Controfirmato da Costantino Dell’Osso –Dirigente Amministrativo di Struttura-

L’immobile “de Nicastri” sito in via Spagnoletti Zeuli è circondato per due lati da un estensione di terreno di oltre 2500 mq. Confinante con la chiesa Santa Lucia per il lato nord e per il lato sud con un immobile privato.

Oggi è sede della  “CARITAS DIOCESANA”


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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