VENEZIA San Camillo agli Alberoni - Ospedali d'Italia

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VENEZIA San Camillo agli Alberoni

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Ringrazio la Direzione dell'Istituto per la condivisione dei dati

https://hsancamillo.it/passato-e-presente/


Una storia, iniziata nel 1928, che vuole fare memoria di una comunità religiosa ed ospedaliera, di una struttura sanitaria e assistenziale che si sono messe a servizio di chi vive il tempo freddo e difficile della malattia e della sofferenza.
La prima struttura del “San Camillo” venne inaugurata nel lontano 1928, dall'allora patriarca di Venezia Card. Pietro La Fontaine.  Il nome ufficiale era “Istituto Eliomarino PP. Camilliani”, riservato a religiosi e sacerdoti bisognosi di cure marine.
Per i primi vent'anni furono accolti in particolare bambini linfatici e pazienti TBC extra-polmonare.
Nel 1953 venne inaugurato un secondo padiglione - il “B” - destinato all’attività sanitaria. Così il primo fu trasformato progressivamente in Casa di Riposo, come risulta tuttora.
Nel 1973 venne realizzata la bella chiesa dedicata a san Camillo  che congiunge i due padiglioni e con essa la sottostante sala convegni.  In seguito, tutto il complesso sanitario-assistenziale venne ribattezzato “Istituto di Cura San Camillo”.
Nel 1981 tre piani del Padiglione “B” furono riconosciuti come “Ospedale Classificato”, mentre il primo fu destinato alla Lungodegenza Riabilitativa.
Nel 1994 l’Ospedale Classificato è stato riconosciuto dalla Regione Veneto come “Ospedale Specializzato Regionale” per la neuroriabilitazione;
Nel 2003 è stata approntata pure una Residenza Sanitaria Distrettuale (RSD), predisposta ad accogliere per brevi periodi ammalati dimessi dagli Ospedali dopo la fase acuta.
Il 18 Marzo 2005 l'Ospedale Specializzato Regionale è stato riconosciuto quale IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico),
Nel Luglio 2005,  è stato attivato un nucleo di 4 posti letto per stati vegetativi permanenti con lo scopo di dare continuità all’assistenza di questi pazienti.
Dall’ 1 Aprile 2010 il Centro di Cura San Camillo si articola:
nella struttura Ospedaliera / IRCCS e nel Poliambulatorio, amministrati dalla Fondazione "Ospedale San Camillo".
nella struttura socio-assistenziale / Centro Servizi per Anziani che si articola nelle due sedi operative di Stella Maris e del Padiglione A, amministrata dalla Fondazione " Opera San Camillo"
 
Le tappe fondamentali della storia

1927 - Il Servo di Dio card. Pietro La Fontaine, Patriarca di Venezia esprime il desiderio di avere come ospiti in diocesi i figli di San Camillo, magari con l'erezione di un'opera religiosa da parte dell'Ordine. Padre Florindo Rubini, allora Superiore Provinciale della Provincia Lombardo-Veneta dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi (Camilliani), a breve scadenza e con grande entusiasmo annuncia al Patriarca la disponibilità ad erigere presso gli Alberoni, al Lido di Venezia, un istituto per dare a tanti sacerdoti bisognosi di cure marine "...un luogo corrispondente alla loro dignità e al decoro sacertotale; ciò che non avrebbero potuto trovare in altri stabilimenti, per il loro carattere di mondanità". Nel mese di dicembre iniziano i lavori.
1928 - Domenica 22 luglio viene celebrata la prima Santa Messa; funge da cappella una sala al piano terra della nuova costruzione.
Il 25 luglio viene costituita la nuova Comunità religiosa, posta sotto gli auspici del Sacro Cuore di Gesù e di San Leonardo, in ricordo di un'antica abbazia di cui rimaneva ancora una chiesetta diroccata, demolita definitivamente per dare spazio alla nuova costruzione. Primo Padre Prefetto fu P. Emilio Dorigatti.
Il 1 agosto giunge la notizia ufficiale della concessione di abitabilità: si contano già 22 ospiti. A fine estate si prospetta l'idea di un cambio di destinazione d'uso, con la trasformazione in "Istituto per Cure Climatiche Marine", per bambini gracili e linfatici dai 4 ai 12 anni, bisognosi di un periodo prolungato di cure, anche nel periodo autunno-inverno.
Il 6 ottobre, presente il Patriarca di Venezia, card. Pietro La Fontaine, con tutte le autorità civili, militari e governative, viene solennemente inaugurato il nuovo Istituto per Cure Climatiche Marine e, con questo, anche quello adiacente delle Sorelle della Misericordia (Istituto Carlo Steeb).
1929 - Dal 28 maggio prestano servizio al San Camillo le Sorelle della Misericordia.
Vengono apportate diverse modifiche alla struttura; tra le altre, la realizzazione di una terrazza al primo piano di pari lunghezza dello stesso fabbricato. In seguito a queste modifiche, richieste dal medico provinciale, il 13 agosto il Prefetto di Venezia autorizza, esclusivamente per il primo piano, "...l’impianto ed il funzionamento dell’Istituto per Cure Climatiche Marine dei RR. PP. Camilliani in Alberoni per la capacità di letti 48 sotto la direzione tecnica del Dott. Michele Grandesso”. Il San Camillo ottiene così la nuova dicitura di "Casa di Cura"; vi arrivano malati tubercolari extrapolmonari provenienti da Padova, Treviso, Bologna, Mantova e poi da tutta Italia, grazie anche ad una convenzione con l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ed altri enti mutualistici, come ad esempio la Cassa Nazionale Sanità di Ferrara e vari consorzi provinciali antitubercolari.
1948 - Vedendo che i malati aumentano di giorno in giorno, i religiosi propongono un innalzamento di altri due piani dell’immobile, nella speranza che quello superiore venga riservato esclusivamente a loro. Terminati i lavori previsti, il 4 giugno viene inaugurata la casa ristrutturata nei suoi quattro piani e consacrata al Sacro Cuore di Gesù.
1949 - La struttura diventa sempre più importante e viene dotata di attrezzature moderne, come una nuova sala operatoria ortopedica, una sala gessi e una sala raggi X. Viene resa più accogliente anche la spiaggia, con la costruzione in muratura di una serie di cabine. Vengono inaugurate il 16 luglio.
1950 - La comunità dei Camilliani è sempre più numerosa e significativa. Al 1 gennaio conta 8 Padri, 30 fratelli e 1 postulante.
1953 - Le Sorelle della Misericordia lasciano il San Camillo. Dal 9 luglio vengono sostituite dalle Suore maestre di Santa Dorotea, figlie dei Sacri Cuori (Dorotee di Vicenza).
Il 13 luglio viene inaugurato il "Padiglione B", per i bambini, che vengono trasferiti al quarto piano, in ambienti più igienici, più adatti alla cura elioterapica, completamente separati dagli adulti e con la possibilità di accedere alla scuola speciale interna senza uscire dal loro ambiente di degenza. Il nuovo complesso edilizio affascina per la sua bellezza: è "modernissimo e grandioso, un vero modello di casa di cura in clima marino". L'abitabilità del "Padiglione bambini" dell'Istituto Eliomarino Padri Camilliani arriva il 1 dicembre.
1955 - Dal 27 dicembre possono essere ammessi nella casa di cura 450 infermi, divisi nei reparti maschili e femminili. Fino a quel momento l'autorizzazione era per i ricoveri di soli uomini.
1963 - Una convenzione con l'Università di Padova, firmata il 21 maggio, rende l'Istituto di Cura uno dei migliori centri ospedalieri d'Europa per le cure eliomarine. Vengono rimodernati tutti i servizi sanitari, con laboratori e attrezzature appropriate e rispondenti alla importanza ormai assunta. Inizia la stagione degli incontri scientifici e dei congressi.
1965 - Il 1 ottobre vengono inaugurate le scuole elementari al IV piano del Padiglione B. Le aule vengono ricavate chiudendo le terrazze verso nord-est. In questo modo i bambini ricoverati non devono lasciare più il reparto per recarsi a scuola. Il 31 ottobre viene inaugurato anche il "Padiglione-lago", anch'esso riservato alle scuole medie ed elementari.
1966 - Il 9 febbraio ha luogo al San Camillo un convegno di tutte le case di cura del Veneto gestite da religiosi. Viene istituita una delegazione regionale ARIS - Associazione Religiosa Istituti Socio Sanitari - del Veneto, con presidente il Padre Superiore Giovanni Pellizzari.
1970 - Al San Camillo viene istituita la scuola per infermieri generici.
1973 - Il 13 febbraio il card. Ildebrando Antoniutti, Prefetto della Congregazione per i Religiosi, firma il decreto di erezione dell'OSMA - Ospedali Specializzati Marini Alberoni, Ente associativo in persona morale ecclesiastica, con personalità giuridica, che riunisce i quattro istituti degli Alberoni (San Camillo, Stella Maris, Carlo Steeb e San Marco di Malamocco), con lo scopo di arrivare alla gestione unificata di tutte le attività assistenziali gestite dai singoli istituti religiosi ed ottenere così la qualifica di "Ospedale regionale classificato per l'assistenza di malati di TBC-extrapolmonare". Viene quindi modificato il nome in EROMA - Ente Religioso Ospedali Marini Alberoni. Tuttavia il 30 novembre le Ancelle della Carità (Stella Maris) comunicano di non voler proseguire nella costituzione dell'Ente (che viene quindi sciolto il 10 luglio 1974).
1977 - L'Istituto San Camillo viene classificato nella fascia speciale D per l'assistenza riabilitativa. I 450 posti letto vengono ridotti a 250, di cui 70 riservati ai malati di forme tubercolari extrapolmonari ortopediche.
1978 - L'intero padiglione A viene messo a disposizione dell'assistenza agli anziani e viene ribattezzato "Casa di Riposo San Camillo".
1980 - Il 23 dicembre, su proposta del Patriarca di Venezia cardinale Marco Cè, viene firmato un accordo per il trasferimento al San Camillo dei malati dell'Ospedale San Giovanni di Pellestrina  (poi Casa dell'Ospitalità "Santa Maria del Mare"). Insieme ai 100 posti letto viene trasferita al San Camillo anche la classificazione di "Ospedale Specializzato per la riabilitazione delle lesioni del sistema centrale e periferico" e l'equipollenza dei titoli e servizi del personale. Il trasferimento del personale e degli ammalati avviene il 2 gennaio 1981.
1987 - Il Padre Superiore sottoscrive nuove convenzioni con l'Azienda ULSS Veneziana (poi "Serenissima"), sia per l'Ospedale Classificato, sia per l'Istituto di Cura San Camillo. I posti letto per l'ospedale rimangono 100, mentre per i lungodegenti passano da 70 a 85. Le due strutture sono le prime ad essere convenzionate con l'ULSS per l'assistenza.
1995 - Il 15 dicembre cessa l'attività sanitaria della lungodegenza per costituire una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA).
1996 - Il 25 giugno 1996, con delibera regionale 2769, il San Camillo ottiene il titolo di "Ospedale Classificato Regionale Specializzato", con iscrizione nell'elenco regionale degli ospedali interregionali.
1997 - Il 2 giugno  viene inaugurato l'ospedale rinnovato, dopo un anno di lavori mirati a renderlo sempre più funzionale, attrezzandolo con nuove tecnologie come la Tomografia Assiale Computerizzata (TAC), il Phantom e lo Smart Balance Master.
1998 - Il 3 giugno viene presentata ufficialmente la Realtà virtuale, applicata per la prima volta in ambito neuroriabilitativo.
1999 - Il 21 dicembre l'Ospedale San Camillo ottiene la certificazione di qualità Uni En Iso 9001 dal Cermet di Bologna. Il San Camillo è uno dei primi ospedali in Italia a fregiarsi di questa certificazione, anche per quanto concerne l'attività di ricerca.
Nel 2000 viene ipotizzata la chiusura dell'Ospedale al Mare, posto all'altra estremità del Lido di Venezia. Al San Camillo viene quindi chiesta la disponibilità ad assorbire i 50 posti letto della riabilitazione, il punto di primo intervento e tutti gli ambulatori. Per concretizzare questa ipotesi e disporre di ulteriori posti letto, il 20 giugno i Camilliani acquistano perciò lo "Stella Maris", ormai abbandonato dalle Ancelle della Carità. Iniziano subito i lavori per la ristrutturazione totale e la messa a norma dello stabile, predisponendo anche un reparto per malati in fase terminale e alcuni posti letto per pazienti in stato vegetativo persistente. Il 16 luglio  viene nel frattempo inaugurata la Casa di Riposo San Camillo, nel padiglione A, rimessa a nuovo dopo una ristrutturazione radicale: ampliata verso il lato nord, con ogni stanza dotata di servizi igienici e impianto di ossigeno.
2003 - Nasce l'Ospedale di distretto San Camillo, con 20 posti letto dove vengono seguiti pazienti che, per vari motivi, non possono rientrare a casa per la convalescenza.

Testo: Un cammino lungo 80 anni  di Mariano Florio e Arturo Tait
Testo: San Camillo un giovane di 80 anni  di Mariano Florio e Arturo Tait

 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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