CARPINETO ROMANO Ospedale Sant'Agostino - Ospedali d'Italia

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CARPINETO ROMANO Ospedale Sant'Agostino

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Il contenuto della scheda è tratto integralmente dal testo Gli Ospedali della Melagrana – Giovanni Giordano – Centro Studi San Giovanni di Dio – 1988 – scheda di Domenico Torre
Ringrazio la Provincia Romana dei Fatebenefratelli per l’autorizzazione-condivisione dei contenuti riportati


Leone XIII, per mezzo del Procuratore Generale, consegnò L. 50.000 per la costruzione dell'ospedale. La prima pietra per il nuovo edificio fu posta l'11 novembre 1883, mentre i lavori per la costruzione proseguivano, fratel Faustino Ghidini dei Fatebenefratelli, sistemò i primi tre letti per infermi nel convento di S. Pietro, dove abitava, e fece ciò per espresso desiderio di Leone XIII e del P. Alfieri, allo scopo di fare apprezzare subito i benefici effetti di un ospedale anche se provvisorio.  L'ospedale disponeva di tre letti e fino al 31 marzo aveva accolto undici malati, dei quali uno solo morì.  La costruzione dell'ospedale, che aveva richiesto l'impiego giornaliero di novanta operai d'ambo i sessi, purtroppo, subì una sosta, causata dalle varie richieste fatte da Leone  XIII al Comune di Carpineto perché assicurasse la costruzione di altre strade.  I lavori furono ripresi il 22 novembre 1884. Alla fine di maggio del 1885 l'ospedale veniva coperto e s'innalzava il campanile.  L'ospedale era finito. L'edificio, di stile gotico, si componeva di due piani: il piano terra comprendeva l'atrio, il refettorio, la cucina, la dispensa, il tinello ed altri locali per magazzini, un lungo corridoio coperto per la passeggiata dei convalescenti ed un piccolo giardino; il piano superiore era composto da due grandi corsie destinate ai malati ed ai cronici, da una camera per le visite e da una farmacia e dall'abitazione dei frati Fatebenefratelli. L'ospedale, in onore del Papa, fu dedicato a S. Leone.  Prima però che l'ospedale funzionasse ed accogliesse i malati, il Santo Padre mandò a visitarlo il suo medico comm. prof. Ceccarelli. Questo, dopo una visita accurata, espresse il parere che il fabbricato di S. Agostino non era adatto per ospedale e preferiva la posizione di S. Pietro, che sorge di fronte al paese,  dove l'aria è più pura e balsamica  e si gode un bel panorama » dove già funzionava un rudimentale ospedale civico tenuto dal Comune. Leone XIII segui il consiglio del suo medico, restituì ai religiosi agostiniani il fabbricato di S. Agostino e fece adattare, con la costruzione di una nuova ala, ad ospedale l'antico convento di S. Pietro, dove stavano i francescani, fon-dato verso il 1610.
Il 10 maggio 1888 iniziarono i lavori per il nuovo ospedale. Dal 16 gennaio 1884 nel convento di S. Pietro erano stati sistemati alcuni letti per i malati, che venivano assistiti dai frati dei Fatebenefratelli, ma il Ceccarelli ebbe con questi frati divergenze per l'assistenza agli infermi, al punto che il 20 settembre 1889 i frati decisero di abbandonare il piccolo ospedale.  Leone XIII decise allora di affidare direzione e l'amministrazione dell'ospedale « S. Leone » ai fratelli di Nostra Signora della Misericordia. Il 3 novembre 1889 veniva inaugurato il nuovo ospedale e sistemato in tutte le sue parti.  Successivamente fu iniziata la costruzione dell'ospedale « S. Anna », per ricordare il nome della mamma di Leone XIII e fu destinato a ricovero delle donne, ed affidato alle suore del SS. Sacramento (Suore Sacramentine francesi). In seguito i due ospedali, verso il 1930, furono riuniti nel « S. Leone » con il nome di Ospedale << Leone XIII», ed il fabbricato che aveva ospitato il « S. Anna », che apparteneva alla Santa Sede, fu da questa venduto ed adattato ad abitazioni private.
Attualmente il « Leone XIII » funziona come ricovero per anziani.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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