SARONNO Ospedale di circolo - Ospedali d'Italia

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SARONNO Ospedale di circolo

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Ringrazio l'Amministrazione Ospedaliera prima per avermi donato il volume

" 1893-1993 i cento anni dell’Ospedale di Saronno - Convegno dell'Ospedale "


poi per avermi autorizzato l'uso dei contenuti


Già nel febbraio del 1860, 3 parrocchiani Giovanni Campi, Ambrogio Legnani e Giovanni Volonteri, comunicarono all’allora Prevosto Cozzi, il progetto di istituire “l’opera pia di un ospedale”,  lamentando che: i terreni poveri di Saronno per qualsiasi morbo venivano trasportati all’ospedale di Milano, segnalando però che la lunghezza e il disagio del cammino, apportano il più sovente ai malati una recrudescenza di dolori, ed una  più diuturna e grave infermità.
Nel 1869 il conte Carlo Basiglio Stampa Soncino aveva offerto l’ingente somma di lire 36.000 e grazie ad oblazioni e lasciti dei Saronnesi, nel 1877 l’attività della prima commissione decise di abbandonare nel 1900 il primo edificio in affitto che sorgeva presso l’attuale cinema Silvio Pellico, che poteva ospitare solo 10 pazienti, accuditi da tre infermieri.
Dal 1900 al 1924 alla prima costruzione vennero aggiunte due ali e con la nuova acquisita capienza di un centinaio di letti l’ospedale divenne Ospedale di circolo.
Il 1 marzo 1929  si inaugurò il padiglione Morandi (Con testamento olografo 19 agosto 1899 Giovanni Morandi istituì l'Ospedale Maggiore di Milano suo erede universale con l'onere di diversi legati e con l'obbligo di costruire una filiale dell'Ospedale Maggiore in Saronno a beneficio dei comuni di Saronno e Uboldo in favore degli ammalati poveri)  su di un'area adiacente in quanto non fu possibile realizzare la filiale nella casa Morandi in Saronno, come indicato dal benefattore.  . Fu edificato come filiale dell'Ospedale Maggiore di Milano e dedicato alla maternità e alle malattie ginecologiche con reparto chirurgico. (ho trovato altre notizie al link: https://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA00D28C/).
Il 14 maggio 1929 venne firmata una convenzione decennale tra Ospedale Maggiore e Ospedale di Saronno per stabilire le norme di gestione dell'Istituto. La gestione sanitaria e amministrativa della filiale fu delegata all'Ospedale di Saronno per semplificazione ed economia di spesa.
L'amministrazione con conto separato fu conservata dall'Ospedale Maggiore senza alcuna ingerenza dell'Ospedale di Saronno. Il reddito netto dell'eredità fu destinato alla gestione della filiale escluse le spese di manutenzione dell'edificio. L'Ospedale di Saronno si obbligò a presentare un rendiconto semestrale della gestione.
La delega all'Ospedale di Saronno venne confermata con una nuova convenzione firmata il 28 novembre 1938, valida a tutto il 1940, salvo successive rinnovazioni tacite di anno in anno. La succursale avrebbe potuto essere utilizzata anche per altri malati acuti non cronici dei comuni di Saronno e dell'ex comune di Uboldo, non solo per malattie ginecologiche.
Ma furono gli anni dal 1955 al 1959 che videro un completo rinnovamento dell’ospedale. L’inizio dei lavori nel 1955, coincideva con la presenza di circa 200 ammalati, per la verità un po’ stipati nel vecchio padiglione, che fu abbandonato nel 1958.
In quell’anno i degenti furono trasferiti nel nuovo padiglione, che è quello ora riservato alla divisione di chirurgia. Nel 1964 fu ampliato il pronto soccorso e nel 1965 iniziava l’attività della rianimazione. Gli anni dal 1961 al 1964 furono caratterizzati dallo studio accurato per una totale e definitiva ristrutturazione dell’ospedale.
Nel 1964 iniziarono i lavori di costruzione del padiglione polispecialistico Borella che nel 1971 divenne pienamente agibile; da quel momento l’ospedale ha assunto l’aspetto attuale. La costruzione del nuovo grande padiglione è stata concepita dopo meditati studi e ripetuti sopralluoghi.
Nel campo della didattica nell’anno 1935 si svolge il primo corso di diploma per infermiere volontarie crocerossine.
Nel 1971 partono i corsi per infermieri professionali.




 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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