MESSINA Ospedale Grande di Santa Maria della Pietà - Ospedali d'Italia

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MESSINA Ospedale Grande di Santa Maria della Pietà

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L'ospedale civico di Messina è stato un palazzo della città di Messina, opera degli architetti Andrea Calamech e Antonio Ferramolino, distrutto dal terremoto del 1908.
Nel centro cittadino di Messina operavano ben 15 strutture ospedaliere tutte aggregate e condotte da altrettante istituzioni religiose; altre erano ubicate in sedi periferiche di casali limitrofi. Nel 1460, regnante Giovanni II d'Aragona e viceré di Sicilia Giovanni de Moncayo  si pensò di unificarle in un unico ospedale.
La corruzione dilagante e i grossi appetiti, derivanti dalla gestione delle sostanziose donazioni e lasciti di ciascuna istituzione, indussero Ferdinando II d'Aragona ad intervenire, il 16 settembre 1479,  con l'intento di accelerare i tempi di una impresa già logora e stagnante. Un ulteriore tentativo di sblocco fu effettuato nel 1500. L'amministrazione accentrata, la dismissione e smantellamento delle singole unità sanitarie, scoraggiava le rettorie più restie: la fusione avrebbe posto fine alla disinvolta gestione delle consistenti rendite minando un già labile servizio essenziale a prescindere dalle linee guida dei singoli statuti.
Solo il 12 ottobre 1542 il viceré Ferrante I Gonzaga riuscì nell'intento riunendo l'arcivescovo Innocenzo Cybo-Tomasello, il Senato Messinese, i rettori dei singoli istituti e i membri patrocinatori appartenenti all'aristocrazia cittadina.
Il 16 aprile 1548, a lavori avanzati della nuova struttura, l'unione divenne operativa per opera di Giovanni de Vega, in rappresentanza dell'imperatore Carlo V d'Asburgo. Aggregazione approvata da Papa Paolo III e suggellata con bolla pontificia del 6 giugno dello stesso anno.
L'edificio, vastissimo, fu completato nel 1605. Era a pianta rettangolare e dotato di un vasto giardino. Il complesso fu denominato "Ospedale Grande di Santa Maria della Pietà" e comprendeva un luogo di culto con lo stesso titolo.
Nel XVIII secolo contava 145 posti letto.
Agli inizi del XX secolo, fu inaugurato un reparto di ostetricia e neonatologia all'avanguardia per i tempi. Fu raso al suolo dal terremoto del 1908 e nel crollo trovarono la morte la stragrande maggioranza delle persone presenti al suo interno.
La spezieria alimentata dalla piante medicinali coltivate in loco, vantava una collezione di vasi in maiolica del XVI secolo, condivisa con la farmacia interna, raccolta oggi esposta presso il Museo regionale di Messina.

 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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