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Questa scheda proviene dal sito "carte da legare " http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/ ; è un progetto della Direzione generale archivi del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo nato per proporre una visione organica di tutela del patrimonio archivistico di queste istituzioni. Partito nel 1999 con un primo programma di finanziamento per i complessi archivistici degli ospedali Santa Maria della Pietà di Roma e Leonardo Bianchi di Napoli. Il portale mette a disposizione della comunità i risultati . Essi possono essere utilizzati per scopi di studio e ricerca da parte degli addetti ai lavori e per la semplice conoscenza del fenomeno manicomiale da parte di un pubblico più vasto.
Sono liberamente consultabili i dati del censimento degli archivi, alcuni strumenti di ricerca e le statistiche dei dati socio-
Carte da legare costituisce anche un percorso tematico specifico del SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche).
http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/index.php?id=440&navId=0
Intorno al 1300 esistevano a Chiusi lo Spedale Ireneo, lo Spedale Sant'Angelo, annesso alla Chiesa omonima e lo Spedale San Pietro, anche questo annesso alla Chiesa omonima. Lo Spedale Ireneo fu sostituito con lo Spedale di Santa Maria fondato dalla Compagnia Omonima detta anche Fraternita di Santa Maria dello Spedale che svolgeva opere di carità verso gli infermi ed i poveri. Nel 1600 fu ampliato l'ospedale nella Chiesa di Santa Maria Novella. Fu costruito un ospizio per il ricovero di infermi più bisognosi della città e del contado, suddiviso in due cameroni, uno per le donne e l'altro per gli uomini. L'Ospizio fu ristrutturato e trasformato in ospedale, inaugurato nel giugno 1905 come Ospedale Umberto I. Prima della Seconda guerra mondiale fu approvato il progetto di una nuova costruzione su un terreno acquistato dalla Confraternita in prossimità del centro storico. I lavori furono interrotti durante la guerra e furono portati a termine subito dopo. Il nuovo ospedale entrò in funzione nella seconda metà degli anni quaranta e venne chiuso con la ristrutturazione della seconda metà degli anni ottanta.