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GIOIA DEL COLLE Centro Nazionale Riabilitativo perr Hanseniani

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https://www.repubblica.it/cronaca/2010/08/19/news/puglia_il_lebbrosario_fantasma_trecento_letti_nessun_paziente-6367318/

Ho voluto riportare, quasi integralmente, l'articolo, del 2010,  in quanto la storia di questo ospedale mi ha colpito per due motivi: il primo perchè nel fare questa ricerca è la prima volta che incontro un ospedale per Hanseniani, il secondo perchè, leggendolo, sono rimasto colpito da una realtà che a dire "Kafkhiana" è ancora molto riduttivo


Titolo dell'articolo: Puglia, il lebbrosario fantasma trecento letti, nessun paziente
dal nostro inviato ANGELO LUPOLI
Per la Colonia Miulli la Regione paga 7 milioni l'anno. La struttura gestita dalla diocesi di Altamura. Denunce alla Procura e alla Corte dei conti. I pochissimi pazienti che vanno a farsi visitare ricevono un sussidio di 30 euro

GIOIA DEL COLLE - Eccolo qui l'ultimo lebbrosario. Nei boschi tra Bari e Taranto, a Gioia del Colle, la Colonia Hanseniana Opera Pia Miulli è nascosta da un verde che non ti aspetteresti in questo angolo di Puglia. E' un'eredità del passato, che continua a stare in piedi nonostante la malattia ormai sia quasi estinta. Il Miulli, però, è un lebbrosario senza lebbrosi, una struttura elefantiaca che ha perso la sua funzione. Gli oltre 300 posti letto sono praticamente tutti vuoti e i 60 dipendenti sono costretti a vegetare. I pazienti sono pochissimi, una cinquantina sulla carta, ma quelli effettivamente ricoverati tra i 10 e i 15, a seconda dei periodi. Il bello è che tutti potrebbero starsene tranquillamente a casa loro. Non sono più positivi al bacillo di Hansen, comunemente detta lebbra, e potrebbero reinserirsi tranquillamente nella società. E allora perché il Miulli, ospedale della Regione Puglia gestito dalla diocesi di Altamura, continua a esistere assorbendo circa sette milioni di euro l'anno dalle casse pubbliche?

Una  denuncia presentata alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti di Bari da una dipendente del Miulli  in sei pagine dense di episodi presenti e passati è condensata la storia della Colonia. Ed è spiegato il perché ora non ha più ragione di esistere.
Le linee guida del 1999 della Conferenza Stato-Regioni sul Morbo di Hansen parlano chiaro. Il ricovero è necessario solo in quattro casi: positività al muco, leproreazione (lesioni e ulcerazioni, ndr), recidiva e interventi di chirurgia riabilitativa. E nessuna di tali condizioni, si legge nella denuncia, è presente nella colonia pugliese da molti anni.
Ora il Miulli di Gioia del Colle continua a essere al servizio di pochi ex malati, nessuno positivo al bacillo di Hansen, che considerano la struttura come un pensionato dove passare l'inverno o un ambulatorio dove farsi visitare senza troppe complicazioni. Ricoverarsi è conveniente: il paziente riceve anche un sussidio giornaliero di circa 30 euro oltre a vitto e alloggio. E poi ci sono vantaggi apparentemente inspiegabili. "Le diete personalizzate in base alla patologia - denuncia la dipendente - non esistono. Il regime alimentare prevede dalle 3.000 alle 4.000 calorie anche per i pazienti obesi, ipertesi, diabetici che dovrebbero consumarne massimo 1.500". E il motivo di quest'abbondanza è da non credere: "C'è commercio di scatolette di tonno, di carne, di affettati vari con l'esterno e con lo stesso personale in cambio di favori".

Al Miulli non esiste una direzione sanitaria (affidata pro tempore a un medico in pensione), e parte del personale è stato dirottato sull'ospedale centrale Miulli di Bari, che, come si legge nell'esposto "ha un bilancio economico a parte essendo un ente ecclesiastico". Negli anni Ottanta, il primario di allora, portò un ragazzo ricoverato in visita al presidente Pertini, che fece un bel discorso sulla necessità di riscatto e sulla capacità di superare la malattia. Ebbene, quel medico fu rimosso nel giro di poco tempo".

Parole confermate dalle forti accuse della denuncia: "Tutta la politica della Colonia è stata dalla necessità che il paziente, lungi da risocializzarsi, dovesse rimanere il più possibile in Colonia per giustificare le sempre maggiori richieste fatte dal Miulli alla Regione Puglia nel passato come nel presente". E ancora: "L'ente Miulli ha sempre amplificato i giudizi su questa malattia eliminando nel tempo i rapporti dei pazienti con il mondo esterno per far sì che l'unico referente con cui potesse interloquire il paziente fosse il suo stesso "padrone"".

Gli ultimi "esemplari in via di estinzione" affetti dal morbo di Hansen, secondo le accuse, sarebbero ricoverati al Miulli solo per giustificare l'esistenza stessa della colonia e mantenere i finanziamenti pubblici. Insomma gli anni sono passati, è finito il tempo in cui i ricoverati più agitati si legavano ai letti di contenzione o si chiudevano in vere e proprie celle, ma il "sistema" è rimasto in piedi. La diocesi di Altamura ogni anno presenta il conto e la Regione paga pur di non doversi accollare un altro ospedale da gestire in un'area ricca di strutture sanitarie ma povera di risorse.

Del resto di nuovi casi nemmeno l'ombra. Negli ultimi dieci anni sono stati ricoverati 5-6 pazienti extracomunitari che sono stati curati e sono andati via. In tutta Europa ormai i malati del morbo di Hansen si curano come malati comuni.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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