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SAN GIOVANNI BIANCO Ospedale civile

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Da: L'affascinante avventura di sei fratelli : gli Ospedali Riuniti di Treviglio : ricerca storico-documentale / testi di Giovanna Bindelli ... [et al.] ; consulenza-coordinamento testi e fotografie Piero Perego ; fotografie G. Colleoni ... [et al.] donatomi, per questo lavoro, dall'Azienda Ospedaliera di Treviglio

La prima notizia documentata sull'assistenza sanitaria a San Giovanni Bianco risale alla seconda metà del secolo XVII. Si tratta di una convenzione stipulata nel 1666 fra alcuni maggiorenti del comune per una condotta medica.  Riesce abbastanza plausibile l'ipotesi che, nel convento dei padri cappuccini, costruito nel 1646 su terreno oggi adiacente l'ospedale, fosse aperta un'infermeria per l'intera popolazione del borgo e delle contrade vicine.
Altre testimonianze sono del secolo scorso, quando, per disposizione dell'Imperial-Regio Governo del Regno Lombardo-Veneto, venne aperto, nei locali dell'antico convento dei Cappuccini, un nosocomio per la cura degli ammalati di tifo petecchiale, epidemia che, nel 1816, funestò anche la vallata del Brembo.
Attorno al 1911, ancora negli stessi ambienti, precisamente nella chiesa ora dedicata a san Rocco, ebbe sede il dispensario per la prevenzione e la cura del colera.
Il proposito di dare soluzione all'esigenza, da tempo avvertita dalle popolazioni della media e dell'alta Valle Brembana, di disporre di un proprio ospedale, sia pure di limitate capacità, venne formalizzato dalle competenti autorità solo nell'immediato dopoguerra (1945).
Primo passo ufficiale, esauriti gli atti preliminari, fu l'inserimento della relativa proposta nel Piano regolatore delle istituzioni assistenziali della provincia di Bergamo per il 1948. Il documento, trasmesso al Ministero (Alto Commissariato per l'Igiene e la Sanità Pubblica) il 7 ottobre di quello stesso anno, conseguì il suo scopo soltanto nel 1958.
Adempiendo al mandato affidatogli dai colleghi brembani e valtaleggini, il sindaco di San Giovanni Bianco convocò il consiglio comunale che, nella seduta del 12 luglio 1953, all'unanimità dei voti, deliberò:
1) di riconoscere, in via di massima, l'importanza e l'utilità di un ospedale civile capace di circa 50 letti da costruirsi in San Giovanni Bianco;
2) di dare incarico alla Giunta perché studi la soluzione dell'importante problema nonché la località per sede di detta istituzione;
3) di ritornare sull'argomento non appena la Giunta sarà in grado di presentare proposte più concrete per la realizzazione dell'importante opera.
A meno d'un mese da quella risoluzione venne indicata, il 10 agosto 1953, dall'apposita commissione, l'area su cui edificare l'importante opera dell'Alta Valle.
La giunta si diede decisamente da fare nell'espletamento dei compiti assegnatigli, se il 6 dicembre di quel medesimo anno il consiglio comunale fu chiamato a decidere sul progetto di massima per la costruzione d'un ospedale civile capace di circa 50 letti.
Il progetto redatto dall'ing. Primo Zefinetti Colombo di Bergamo, venne approvato in quella stessa riunione con previsione di spesa per 90 milioni.
Solo due anni dopo il Ministero del Lavori Pubblici, accogliendo parzialmente la domanda prodotta dal sindaco il 23 dicembre 1953, comunicò al comune l'ammissione dell'intervento alle provvidenze predette, limitatamente all'importo di 45 milioni di lire per un primo lotto di lavori, invitando l'amministrazione medesima ad aumentare i posti letto da cinquanta a sessantanove.
In seguito a ciò, il consiglio comunale diede incarico della stesura di progettazione definitiva all'ing. Colombo Zefinetti, che, il 10 febbraio  1956, aveva assolto il suo compito. Sicchè, nella seduta consiliare del 31 marzo 1956 il progetto potè ricevere la formale approvazione.
Esso si articolava: in un progetto esecutivo generale (costo presunto lire 200 milioni) e in un progetto stralcio (primo lotto, costo presunto lire 100 milioni).
Nel prestito, però, non potevano trovare copertura le spese afferenti le attrezzature e l'arredamento dell'ospedale, previste per un costo complessivo di cinquanta milioni.
L'amministrazione avrebbe dovuto esclusivamente contare sulle proprie disponibilità ordinarie di bilancio.
E' per questa ragione che la successiva amministrazione comunale (1956- 1960) nella motivata consapevolezza che un impegno del genere avrebbe irrimediabilmente dissanguato le finanze comunali e preclusa per molti anni la possibilità per altre opere di  pubblica utilità, tentò di coinvolgere e di cointeressare l'ospedale maggiore di Bergamo. I contatti ebbero un primo esito positivo.
Il Consiglio ospitaliero, compiacendosi della iniziativa assunta da codesto Comune per la costruzione in San Giovanni Bianco di un Ospedale di originari circa 70 letti, assicura che, ad opera compiuta, la gestione di tale Ospedale sarà assunta dall'Ospedale Maggiore di Bergamo. Più precisamente il fabbricato passerà di proprietà dell'Ospedale di Bergamo, il quale si assumerà l'onere dell'ammortamento del mutuo che, con il concorso dello Stato, il Comune di San Giovanni Bianco avrà stipulato per il finanziamento di detta costruzione. Resta convenuto che l'Ospedale di Bergamo provvederà all'arredamento del nuovo fabbricato e che quest'ultimo avrà perpetua destinazione di Centro Sanitario.
Il 22 giugno fu posta solennemente la prima pietra, cerimonia alla quale presenziarono numerosi parlamentari, autorità civili e religiose, attorniati da enorme folla festante, convenuta da tutta la valle.
La costruzione, a onta di tanti intralci e difficoltà di diversa natura, procedette regolare e spedita, sì che alla fine del 1961 l'opera poteva considerarsi sostanzialmente ultimata.
Quando però, giunse il momento di richiamare l'Ospedale Maggiore di Bergamo al rispetto degli impegni assunti, questo dapprima tergiversò, prese tempo, poi, il 12 ottobre 1962, inviò sul posto una commissione di esperti allo scopo di acquisire tutti gli elementi utili al fine di porre l'Amministrazione Ospedaliera nelle condizioni di discutere e di decidere in merito all'assunzione o meno della gestione dell'Ospedale di S. Giovanni Bianco.
La relazione redatta dal direttore sanitario, dopo il sopralluogo, fu una doccia fredda... In essa, infatti, era posto l'accento particolarmente sull'elevato costo di gestione, soprattutto nel primo periodo di funzionamento, e concludeva affermando che, qualora non si antepongano dei doveri a sfondo sociale, non si potrebbe logicamente esprimere qui alcun parere favorevole sull'accoglimento della gestione, a meno che non si voglia declassare l'Ospedale citato in un Cronicario o anche in un Reparto Tisiatrico con indirizzo chirurgico...
Questo significava, almeno per il momento, che dovevano essere ricercati nuovi sbocchi, battute altre strade.
Nel frattempo, però, la nuova costruzione, circondata ormai da sterpi e da  ortiche, rimaneva inoperosa e languiva, gli impianti, non mai attivati, deperivano, mentre il Comune di San Giovanni Bianco doveva provvedere, puntualmente, al rimborso della quota annuale di ammortamento, per un mutuo, sembrava, inutilmente contratto...
Il consiglio d'amministrazione dell'ospedale maggiore di Bergamo, con il quale il comune di San Giovanni Bianco non aveva tralasciato di mantenere i rapporti, riesaminò attentamente tutti i presupposti perché la gestione del nosocomio brembano potesse venire assunta dallo stesso ospedale maggiore.
Frutto di quella riflessione fu la seguente lettera, in data 14 marzo 1964, indirizzata dalla presidenza dell'ospedale maggiore di Bergamo al sindaco di San Giovanni Bianco: Mi pregio informarLa che il Consiglio di Amministrazione, nella sua seduta di ieri, ha riesaminato con particolare attenzione tutti i presupposti affinchè la gestione del nuovo Ospedale di S. Giovanni Bianco possa essere assunta direttamente da questa Opera Pia.
All'unanimità dei suoi componenti, è stato quindi deciso di riconoscere tutti quegli impegni che la precedente Amministrazione  aveva assunto con lettera 28 agosto 1957 indirizzata al Comune, e cioè che l'Ospedale Maggiore di Bergamo provvederà all'ammortamento del mutuo, che è stato contratto dal Comune stesso per finanziare la costruzione nosocomiale, e che inoltre l’arredamento del nuovo edificio verrà attuato a nostre spese.
L'accordo fu raggiunto su queste basi: l'ospedale maggiore di Bergamo si sarebbe addossato l'onere di mettere a disposizione dell'ospedale civile di San Giovanni Bianco il personale sanitario indispensabile all'avvio dell'attività e di versare un contributo a fondo perduto di quaranta milioni al comune di San Giovanni Bianco, per provvedere all'arredamento e all'attrezzatura mancante.
L'intricata avventura ebbe il suo compimento, felice, il 22 gennaio 1967. La mattina di quel giorno, il consiglio comunale di San Giovanni Bianco deliberò, all'unanimità dei voti, l'apertura del nuovo ospedale. Apertosi nel settembre del 1968, la gestione dell'ospedale venne affidata all'Ente Comunale d'Assistenza (E.C.A.) di San Giovanni Bianco, che durò meno di un biennio. l'E.C.A. formalmente concluse il mandato il 22 maggio 1970, giorno in cui, esaminata senza rilievi dagli organi tutori (medico provinciale), divenne esecutiva la deliberazione n. 309 del 15 maggio 1970 con la quale il consiglio d'amministrazione prese atto del decreto del Presidente della Repubblica n. 1274 del 26 novembre 1969, che costituiva in Ente Ospedaliero l'ospedale civile di San Giovanni Bianco.
Detti servizi, nel caso nostro, vennero attivati dall'Ente Responsabile dei Servizi di Zona. (Associazione dei Comuni della valle Brembana – Ambito territoriale n. 27), fino all'entrata in vigore della L.R. n. 43/1982 che sancì la cessazione dell'associazione stessa e il trasferimento delle sue funzioni alla Comunità Montana Valle Brembana - USSL n. 13.
La gestione dell'ospedale da parte dell'Associazione dei Comuni della Valle Brembana-Unità Sanitaria Locale n. 27 ebbe inizio il 1° aprile 1981.
La regione Lombardia, a mezzo decreto del 22 dicembre 1997, costituì l'Azienda Ospedaliera (A.O.) Ospedale Treviglio-Caravaggio, con sede in Treviglio, disponendo il contestuale trasferimento alla stessa delle funzioni già svolte dai presidi ospedalieri e dalle strutture sanitarie delle soppresse USSL di cui agli ambiti territoriali n. 11 di Ponte San Pietro, n. 12 di Bergamo e n. 13 di Treviglio.
Con la deliberazione n. 1 del 2 gennaio 1998 del direttore generale dell'A.O. di Treviglio-Caravaggio, furono afferiti all'A.O.di Treviglio i seguenti presidi ospedalieri e ambulatoriali: Ospedale Civile di S. Giovanni Bianco ... omissis... Poliambulatorio di S. Giovanni Bianco ...


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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