ASTINO ospedale psichiatrico - Ospedali d'Italia

Vai ai contenuti

Menu principale:

ASTINO ospedale psichiatrico

Ospedali Nord Ovest > Regione Lombardia > Provincia Bergamo > Provincia > A-C




Questa scheda proviene dal sito "carte da legare " http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/; è un progetto della Direzione generale archivi del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo nato per proporre una visione organica di tutela del patrimonio archivistico di queste istituzioni. Partito nel 1999 con un primo programma di finanziamento per i complessi archivistici degli ospedali Santa Maria della Pietà di Roma e Leonardo Bianchi di Napoli. Il portale mette a disposizione della comunità i risultati . Essi possono essere utilizzati per scopi di studio e ricerca da parte degli addetti ai lavori e per la semplice conoscenza del fenomeno manicomiale da parte di un pubblico più vasto.
Sono liberamente consultabili i dati del censimento degli archivi, alcuni strumenti di ricerca e le statistiche dei dati socio-sanitari ricavati dalle cartelle cliniche. La consultazione dei dati specifici delle singole cartelle cliniche avviene, invece, dietro autorizzazione, nel rispetto della normativa sulla privacy.
Carte da legare costituisce anche un percorso tematico specifico del SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche).

http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/index.php?id=192


I locali della Maddalena di Bergamo risultarono  inadeguati alle esigenze della moderna scienza medica. Iniziarono quindi le ricerche per una nuova sistemazione dei malati di mente: nel 1797 era stato soppresso il convento vallombrosano di S. Sepolcro e l'edificio era stato donato, con decreto napoleonico, all'Ospedale Maggiore di Bergamo.
Questo convento rispondeva ai requisiti richiesti: si trovava in fondo alla valle di Astino, in prossimità di una sorgente d'acqua, circondato da un vasto terreno in parte coltivato, in una posizione abbastanza vicina alla città ma, al tempo stesso, sufficientemente isolata.
Nel 1830 il Governo della Lombardia ordinò il trasferimento dei pazienti della Maddalena nel convento di Astino, trasferimento che avvenne nel novembre del 1832.
Accanto al Convento, che avrebbe dovuto ospitare i malati di condizione economica disagiata, si prevedeva la costruzione di un manicomio per i malati di condizione civile, concepito più come un luogo di riposo che non come un ospedale, con ampi giardini, spazi dedicati allo svago, arredi raffinati e, soprattutto, senza grate di contenimento, in modo da non far percepire ai pazienti la sensazione di reclusione.
Negli anni sessanta dell'Ottocento venne creata, sempre in prossimità del Manicomio, una colonia agricola dove venivano mandati i pazienti tranquilli, abili al lavoro.
Negli anni Ottanta dell'Ottocento anche il convento di Astino risultò inadeguato: gli spazi non erano sufficienti, la struttura non poteva essere ampliata e soprattutto non si poteva praticare una metodica suddivisione interna delle tipologie di malati.
Nel 1884 la Deputazione Provinciale iniziò le ricerche di un terreno che fosse sufficientemente ampio, senza fabbricati e almeno parzialmente coltivabile, situato in un'area salubre, che non distasse più di 2 km da Bergamo e che fosse nei pressi di una condotta d'acqua: la scelta ricadde su un terreno posto nella parte finale di via Borgo Palazzo in Bergamo

Altre informazioni sul sito di " Spazi della follia "   -
http://www.spazidellafollia.eu/it  - che, per motivi di copyright, permette solamente l'accesso dai loro URL

http://spazidellafollia.eu/it/fotografie/Ospedale%20neuropsichiatrico%20provinciale%20di%20Bergamo

http://www.spazidellafollia.eu/it/complesso-manicomiale/ospedale-neuropsichiatrico-provinciale-di-bergamo




 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
Torna ai contenuti | Torna al menu