Menu principale:
Questo luogo è stato segnalato dall'Ufficio stampa dell'Ospedale Santa Croce di Cuneo.
Ne riporta gli estremi il sito all'URL www.ghironda.com che tratta delle Valli Occitane del Piemonte Sud Occidentale.
Le poche notizie storiche giungono dalla tesi di Laurea, dell' architetto Valeria Abello che ha studiato questo fabbricato -
All'URL
Il Lazzaretto di Caudano si trova nel territorio del comune di Stroppo. La costruzione è di dimensioni modeste, ma le sue due bifore di facciata e il portale evidenziano la sua importanza: edificato nel 1463 fu luogo adibito a ricovero degli appestati della valle.
Il Lazzaretto si allontana sia dalle architetture religiose che da quelle residenziali rurali ; e' l' emblema dell' architettura tipica delle abitazioni signorili di epoca medievale in valle Maira.
Il medievale "Ospedale del Caudano" o "Lazzaretto" è disabitato da molti anni e sta andando in rovina. Recentemente acquistato dall' Amministrazione comunale non e' però ancora stato oggetto di opere di ristrutturazione per mancanza di fondi. La data di costruzione risale al 7 luglio 1463; l'ospedale fu dotato di fondi e sorretto dalla generosità degli stroppesi e dei valligiani e funzionò per 130 anni. Rimane un mistero la scelta di Caudano come luogo di edificazione di un ospedale per poveri.
Altre informazioni al link della testata online Cuneo 24.it https://www.cuneo24.it/2020/03/caudano-
a firma di Lorenzo Rosso -
La gente era chiusa in casa. Pregava e supplicava Dio per non essere contagiata, guardava con sguardo minaccioso coloro che si muovevano per la città senza apparente motivo. Sebbene le gride proibivano di non lasciare il Paese minacciando pene severe, molti ricchi andarono a rifugiarsi nelle montagne, portando il contagio anche nelle zone meno sospette.
Gli ospedali erano colmi di malati, gli infermieri e gli assistenti (perlopiù suore e frati) non riuscivano a contenere i pazienti. La gente mirava a dito i cosidetti “untori”, dilagavano informazioni false e spesso fuorvianti. Si creavano ospedali nei posti più incontaminati.
Siamo nel 1463 a Caudano, una borgata sopra Stroppo, in Val Maira, caratterizzata da un ospedale che fu poi trasformato in Lazzaretto durante la peste del 500. L’esposizione al sole di questa borgata ha fatto sì che prendesse proprio il nome Caudano. Si trattava di un insediamento a Sella, ossia fedele alle caratteristiche morfologiche del terreno. Il 7 luglio 1463, Amedeo Agnesi (allora parroco) assieme ai suoi fratelli e il nipote Costanzo Agnesi, firmarono il decreto per la creazione di un ospedale. L’idea di solidarietà piac-
L’ospedale era così composto: un portone in legno preceduto da una semplice scala in pietra, un’enorme sala per ospitare i malati al piano superiore e qualche piccola stanza dedicata alle cucine e agli infermieri. A dare importanza alla struttura erano le due finestre al piano superiore. In una di queste si può vedere con chiarezza il nodo di Salomone (simbolo di giustizia ed equità) e sui capitelli è rimasta la scultura di Giano bifronte.
Tali simboli erano volti a sottolineare l’importanza della solidarietà e dell’accoglimento dei più deboli. I pellegrini che passavano di lì, vedendo i simboli appena citati, potevano fidarsi e richiedere soccorso qualora ne avessero bisogno. La funzionalità dell’edificio passò da ospedale a Lazzaretto per la pestilenza nel 1500. Successivamente venne acquistato da privati e ora è un palazzo del Comune di Stroppo; è stato restaurato a seguito di un incendio.
Sotto i segni di Giano (cioè sinonimo del passare del tempo e arrivo della primavera, intesa come allontanamento dei mali) e di Salomone (equilibrio e solidarietà) ancora oggi rimane un esempio di arte cristiana e aiuto concreto dei bisognosi.