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LORETO Ospedale civile Santa Casa

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L'Ospedale delle opere Laiche Loretane risulta fondato nell'anno 1399 e ritrae il proprio nome di “S. CASA” dal celebre Santuario Cristiano che esiste in Loreto, a quanto si legge nell'opuscolo: Opere Laiche Loretane, Loreto, 1937.
Il 9 maggio 1291, nei pressi di Tersatto, alcuni abitanti scorgono una casetta a forma di Chiesa, nell'interno della quale vi è un altare con la Statua della Madonna e Gesù benedicente. A Don Alessandro, Rettore della Chiesa di S. Giorgio di Tersatto, appare la Madonna che gli svela il Mistero della Casetta; e si avvera il primo miracolo, poichè Don Alessandro, infermo da molti anni, riacquista improvvisamente la piena sanità e può così far conoscere ai popoli cristiani la lieta novella.
Nella notte dal 9 al 10 dicembre 1294 si ha un nuovo prodigio: da Tersatto la S. Casa viene traslata dagli Angeli sulla opposta sponda, e precisamente nel territorio di Recanati, in una selva di proprietà di una pia donna a nome Laureta, che fa di Loreto la sede del maggiore Santuario del Mondo, nonchè la meta di numerosi pellegrini, principalmente infermi, i quali già da tempo venivano ad implorare la grazia di essere guariti.
Questo miracolo non poteva infatti non suscitare nei fedeli il fervido bisogno di recarsi in pio pellegrinaggio alla S. Casa, per chiedere con la salvezza dell'anima la guarigione del corpo. La fama del Santuario dilagò  in tutto il mondo, il colle quasi disabitato cominciò a popolarsi, e la futura Città trovò la sua ragione di vita e di sviluppo all'ombra della « Alma Domus », titolo conferito da Papa Sisto IV.
L'affluire di tanti ammalati doveva per necessità portare anche alla costruzione di un ospizio, ove questi potessero essere alloggiati ed assistiti; e pertanto è da ritenere per certo che la fondazione dell'Ospedale a Loreto sia di data anche anteriore al 1399.
Il primo Rettore dell'Ospedale fu il Rev. Giacomo-Andrea da Adria, il quale (ancora vivente) nel 1399 con parte del proprio patrimonio fondò l'Ospedale di Loreto.
Il predetto Reverendo sollecitava l'intervento del Santo Padre; e difatti Papa Eugenio IV, riconoscendo la necessità di venire in aiuto di detto Ospedale, trasferiva in proprietà all'Ospedale stesso i beni della Chiesa di Montorso, con bolla del 9 ottobre 1441.
La costruzione del tempio si ebbe infatti solo sotto il pontificato di Paolo II. Questi, trovandosi in Ancona nel 1464, quando era ancora Cardinale (Barbo), ammalatosi di peste, si faceva trasportare in lettiga a Loreto.
Miracolosamente guarito, mentre pregava nella S. Casa, donava alla Madonna un calice d'oro.
Dopo pochi mesi veniva elevato al Papato; con bolla del 1° novembre 1464 concedeva delle indulgenze al Santuario, e successivamente con altra bolla del 12 febbraio 1470 concedeva un giubileo speciale al Santuario di Loreto per la costruzione del tempio.
Col volgere degli anni, a fianco di queste opere (costruzione di Ospedali, di Ricoveri, della Basilica, ecc.) ne sorgono delle nuove, e si impone la risoluzione del problema igienico-sanitario.
Narra infatti Mons. Pietro Valerio Martorelli, Patrizio Osimano, già Vescovo di Monte Feltro: “Era in quei tempi per le frequenti malattie e morti infame reputato l'aere di Loreto: perciocchè per lo più ingombrato di paludosi vapori e nocevole, molte infermità apportava ai corpi, di maniera che i terrazzani quasi tutto l'anno vivevano pieni di catarro [...]. Pochi vi erano che non fossero cagionevoli delle persone, ed i fanciulli particolarmente venivano ancor tenerelli spenti, come quelli che per la debolezza dei corpiccioli mal potevano sofferire l'esalazione delle vicine acque morte [...]. Pervenne adunque nuova al Pontefice (Clemente VII) che in Loreto per l'infelicità di quell'aere poco men che tutti bambini da fasce, e gli altri putti ancora, prima che divenissero grandicelli, cambiavano questa con l'altra vita”.
Venne così decisa la bonifica del territorio; i colli furono spianati, le paludi prosciugate ed i boschi diradati, onde “tolte queste cagioni, si tolgano i mali effetti”.
Tali opere di bonifica vennero iniziate nel 1533.
Papa Gregorio XIII ordinava la costruzione di un nuovo Ospedale sui bastioni di Porta Marina.
L'Ospedale era fornito anche di una farmacia, che si era creata pure una grande fama, tanto che all'inizio del 1600 (1606?) il Duca di Urbino, Francesco Maria II della Rovere, donava alla farmacia stessa tutta una collezione di pregevolissimi vasi di maiolica, già appartenenti con molta probabilità alla an-tica spezieria dei Duchi di Urbino.
Costituitosi il primo Regno Italico, l'Amministrazione Pontificia, composta di un Cardinale Protettore con la qualifica di Governatore “quoad temporalia” e di un Vicario “quoad spiritualia”, venne a cessare; e con decreto 28 luglio 1808 del Vice Re Principe Eugenio, il Santuario e le opere annesse (compreso l'Ospedale) passarono alle dipendenze del Ministero dell'Interno.
Chiusasi la parentesi Napoleonica e costituitosi il Regno d'Italia sotto la dinastia di Casa Savoia, l'Amministrazione del Pio Istituto della S. Casa per effetto del R. D. 22 dicembre 1861 passò sotto la tutela del Ministero di Grazia, Giustizia e Culti, e con R. D. 18 settembre 1862 fu approvato il regolamento organico per il governo dell'Ospedale di S. Casa.
L'Ospedale, costruito sui bastioni di Porta Marina in proseguimento del Convento dei Padri Cappuccini, era stato già riconosciuto non pienamente corrispondente alla necessità cui era adibito, tanto che se ne era iniziata la costruzione di un altro pure a Porta Marina, ma fuori le mura, che fu poi riconosciuto anche esso non adatto e venne del tutto abbandonato.
L'Ospedale fu così trasferito il 6 ottobre 1862 a Monte Reale nell'ex convento di San Benigno dei Minori Osservanti, quasi nell'identica posizione dell'attuale.
Successivamente veniva poi decisa la costruzione di un nuovo Ospedale, che maggiormente rispondesse alle moderne esigenze (1904); il vecchio fabbricato veniva così demolito, e provvisoriamente utilizzato un fabbricato nelle immediate vicinanze che ancora oggi porta il nome di Ospedale vecchio.
Il nuovo ed attuale Ospedale, è ufficialmente inaugurato il 10 settembre 1912. Sensibili migliorie sono state apportate nell'anno 1933 in cui venne restaurato e revisionato l'intero fabbricato, vennero migliorati e rinnovati tutti i servizi (Sala operatoria, cucina, lavanderia, ecc.).
Per effetto del Trattato Lateranense il patrimonio del Pio Istituto della S. Casa venne infine ripartito con le modalità stabilite dall'art. 27 del Concordato, ed il Pio Istituto soppresso con R. D. 28 giugno 1934.
Sorsero così in Loreto due Amministrazioni distinte: quella Pontificia per le opere di Culto, e quella delle opere Laiche Loretane che si occupò del mantenimento dell'Ospedale.
L'Amministrazione delle opere Laiche inizia la sua vita autonoma il 1° luglio 1934 poi eretta in Ente Morale con R. D. 23 agosto 1935 n. 2119, che ne approva lo Statuto organico e sottopone la tutela dell'Ente al Ministero dell'Interno.
Nell'anno 1936 vengono ancora  perfezionati i vari servizi ospedalieri: si è provveduto  fra l'altro alla costruzione di una nuova ala del padiglione di isolamento con il conseguente aumento dei posti letto.
Si procede all'abbattimento del fabbricato dell'Ospedale Vecchio, al quale viene sostituita una nuova ala di fabbricato per installarvi gli ambulatori pubblici, la farmacia, l'economato e gli alloggi del personale.
I posti letto in Ospedale furono:
nell'anno 1863: N. 30;
nell'anno 1912: Medicina generale N. 28 - Chirurgia generale N. 28 - Ostetricia e ginecologia N. 4 - Malattie infettive N. 7 - Tubercolosi N. 7: Totale N. 74:
nell'anno 1936: Medicina generale N. 28 - Chirurgia generale N. 28 - Ostetricia e ginecologia N. 4 - Malattie infettive N. 7 - Tubercolosi N. 13: Totale N. 80.

Fonte: Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano : Medici Domus, 1941



 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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