DOMODOSSOLA Ospedale San Biagio - Ospedali d'Italia

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DOMODOSSOLA Ospedale San Biagio

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La data di nascita dell'Ospedale di S. Biagio di Domodossola è un po' incerta; comunque non è improbabile che l'Istituto sia sorto sul principio del secolo XII, epoca in cui i Cavalieri Gerosolomitani di Malta ne crearono uno alla Masone in territorio di Vogogna.
In quell'epoca più che un Ospedale era un luogo di ospitalità per il viandante forestiero il quale vi trovava asilo e poteva anche acchetare gli stimoli derivati dal lungo digiuno.
L'Ospedale di S. Biagio era sorto accanto al Convento di S. Francesco e nei secoli XIV e XV venne diretto ed amministrato da uno di questi Padri Francescani con il titolo di «rettore ».
Già nel 1469 l'Ospedale di S. Biagio sotto il controllo di consoli e credenzieri del comune svolgeva un'ampia attività benefica in mezzo alle popolazioni travagliate dalle lotte intestine. Nel secolo XVI quando l'Ossola viene invasa dagli Svizzeri e dai Francesi prima e dagli Spagnoli poi, l'Ospedale di San Biagio anzichè risentirne le ripercussioni  va consolidando sempre più il suo patrimonio e l'attività benefica.
E così di anno in anno, grazie all'interessamento dei Laici, dei Vescovi di Novara e della compresa generosità delle popolazioni questo Pio Istituto rafforza sempre più le sue basi, allarga la cerchia benefica, si avvia alla funzionalità completa e aderente alle esigenze della medicina e della chirurgia. Nel 1748 l'Ossola fu staccata dal Milanese e passò sotto Casa Savoia.
Dieci anni dopo l'Ospedale di S. Biagio subiva un grave colpo: l'improvvisa piena del Bogna devastava gran parte dei suoi terreni causando un danno finanziario assai ingente.
Durante la rivoluzione francese e il predominio Napoleonico l’Ospedale dovette accogliere i soldati francesi e quindi tutto l'edificio dovette sopportare danni non indifferenti.
Molti i lasciti che sono venuti a sanare come un balsamo le ferite che si aprivano sull'Istituto. Dal 1900 al 1922, l'Ospedale di S. Biagio compie una prodigiosa ascesa. Il 30 ottobre 1906 S. Maestà la Regina Madre visita l'Ospedale ed esprime tutta la sua viva soddisfazione per l'ottimo stato in cui lo trova ed il regolare suo funzionamento.
Il 23 settembre 1910 l'Ospedale di S. Biagio aveva accolto in una sua corsia, gravemente ferito Geo Chavez, il giovane peruviano che per primo sorvolò le Alpi e consacrò con l'olocausto della vita i primi trionfi del volo a motore.
Ma i progressi davvero notevoli, l'Ospedale di San Biagio li ebbe durante il primo decennio del Regime Fascista.
Nel 1936-1937 venne realizzato il nuovo padiglione di medicina.
Questo reparto ha una attrezzatura confortevolissima : letti modernissimi, telefono in ogni stanza, mobili tipo 900. L'ammalato ha l'impressione di trovarsi in una casa privata.
Nel luglio 1937 l'Ospedale di S. Biagio passò all'Ente Comunale di Assistenza, ma con decreto reale del 20 Marzo 1939 venne decentrato dall'E.C.A. e reso autonomo, dato il carattere e l'importanza dell'lstituto.
Numero totale dei letti: in attrezzamento normale 215; in attrezzamento straordinario 250; in caso di epidemia 400.

Fonte: Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano : Medici Domus, 1941 – Suo testo di riferimento: L’Ospedale San Biagio – Adolfo Ferraris – Domodossola – 1934.

Altro testo pubblicato: Sebastiano Ferraris, Ospedale San Biagio di Domodossola, Domodossola, Grossi editore , 2001



 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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