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AGNONE Ospedale San Francesco Caracciolo

Ospedali Sud > Regione Molise

Le pochissime informazioni  provengono integralmente dal testo: il Molise dalla ricostruzione allo svi-luppo  - Remo Sammartino – edizioni 5 lune (non più reperibile) 1992 pagg. 23-26.

“L’autore, cittadino di Agnano, racconta il suo vissuto personale nella nascita dell’Ospedale dedicando a tale scopo gran parte della sua vita.
Alla fine del sec. XVIII  nessuna legge imponeva a questo od a quel Comune la creazione di un ospedale nel proprio territorio; quando le istituzioni sanitarie nascevano esclusivamente dalla iniziativa dei singoli o, per lo più, di Ordini religiosi, il paese aveva i fondi per costruirsi l'ospedale. Quei fondi erano di un cittadino, il dott. Feliceandrea Sabelli.  Ma le istituzioni presero a litigare sul "dove e sul come" far nascere l'opera che rimase solo nei pensieri.
Il donatore del lascito, intestato alla Congrega di Carità, mori assistendo alle dispute locali. Successivamente altri due concittadini - Gaetano Piccione e Raffaele e Antonina Sammartino  facevano dono del suolo su cui l'ospedale sarebbe poi sorto.
Malgrado questo, però, si dovette arrivare agli anni 1937-38, per vedere sorgere le prime mura. La Congrega di Carità diede inizio all'opera, utilizzando i fondi di cui al famoso lascito di [...] sessanta anni prima. Con quei fondi si realizzarono le fondamenta e le mura che, per anni, emersero, come ruderi, non più di un metro da terra. Sicché, sopraggiunta inoltre, la guerra, il sogno di vedere completata l'opera si fermò  nuovamente.
Nel 1948, dal Provveditore alle Opere Pubbliche venivano erogati lire 45 milioni per il completamento dell'Ospedale Civile di Agnone.
Si diede inizio al cosiddetto completamento, prima demolendo quanto di fradicio s'era insinuato nelle mura, poi a dare inizio alla vera e propria costruzione.
Il Comune di Agnone si dispose a garantire un mutuo in favore della Congrega   di Carità;  concittadini emigrati nelle Americhe concorsero alla spesa per le attrezzature. Nel giugno 1952, l'ospedale si apriva.
Sorse con 52 posti letto. Oltre la chirurgia, vi fu il gabinetto di radiologia.  Il personale non sanitario, fu preso alla spicciolata tra persone di buona volontà che avevano in qualche modo praticato o prati-cavano assistenza sanitaria privata. L’ambiente mancava del tutto di personale capace di rispondere con professionalità alle esigenze del settore. Bisognò attendere una diecina d'anni per poter raggiungere traguardi allora impensati.
Nel 1977 l'ospedale, che si presentava con tutti i servizi essenziali, con personale paramedico adeguato ai compiti avendo creato i corsi dovuti per la qualificazione professionale di centinaia di giova-nidi ambo i sessi, era pronto per la capienza di 210 posti letto, da una approvazione regionale del 1976.
Successivamente fu declassato a 110 posti letto.”


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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