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SASSARI Lebbrosario

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Il contenuto proviene integralmente dal volume: Gli ospedali civili in Sardegna -estratto dagli atti del 1° Congresso di storia ospedaliera, Reggio Emilia 6-12/7/1960 – Didaco Cossu –

La Sardegna non rimase immune dalla lebbra, essa, in particolar modo, infieriva nel regno turritano, che occupava la parte nord-occidentale dell'Isola. I poveri lebbrosi, spesso abbandonati dai propri congiunti, languivano nelle pubbliche vie, sottoposti ad inumane misure, non esistendo appositi luoghi di ricovero e di cura. A questa necessità provvide Alberto, monaco di S. Benedetto di Montecassino ed Arcivescovo di Torres, fondando, nel 1176, nelle vicinanze di Sassari, un ospedale destinato soprattutto al ricovero dei poveri lebbrosi. A tale scopo donò ai frati dell'Ospedale di S. Leonardo di Stagno, in Pisa, la chiesa
di S. Giorgio di Oleastreto con le terre, le vigne, i boschi, i servi e gli armenti che le appartenevano.
Questo esempio fu presto seguito da Barisone II, re di Torres e Logudoro, che, nel 1178, donava agli stessi frati la casa regia di Bosne con l'annessa corte e tutte le pertinenze, a patto che erigessero, nelle vicinanze di Sassari, un ospedale per accogliervi i lebbrosi. Agli stessi religiosi, nonché all'abate del Monastero di Saccargia, presso Sassari, fu affidato il governo dell'ospedale, che passò alle Clarisse, nel 1257, quando il papa Alessandro IV soppresse i frati di S. Leonardo di Stagno in Pisa, destinandone l'asse patrimoniale alle monache di S. Chiara della stessa città. Queste, per il governo degli ospedali di Sassari, inviavano i loro cosidetti, convertiti, col titolo di Superiori, incaricandoli di sopraintendere anche a tutte le altre lebbroserie dell'Isola. In seguito, diedero in locazione, a privati, i beni dell'ospedale con l'onere di continuare la ospedalizzazione dei lebbrosi. Nel 1401, però, l'Arcivescovo di Torres, considerando l'abbandono in cui era tenuta la chiesa di S. Leonardo di Bosne ed il progressivo assottigliarsi del patrimonio ospedaliero, concedeva a Bartolomeo Fara, chierico turritano, l'investitura di tutti i beni e dei redditi dell'ospedale, con gli obblighi inerenti. Nel 1565, poi, l'ospedale era diretto ed amministrato dai consiglieri del municipio di Sassari e nel 1639, stabilitisi in città i frati di S. Giovanni di Dio, il governo dell'ospedale fu ad essi affidato.
L'ospedale, denominato Ospizio di S. Lazzaro od Ospizio della Madonna del Regno sorgeva fuori delle mura della città, nella regione detta regnu .
Scomparsa la lebbra dall'Isola, vi vennero ricoverati infermi di altre malattie, preferibilmente gli affetti da malattie cutanee e contagiose, i cronici e gli incurabili.
Poiché piú nessuno vi si ricoverava, nel 1673, l'ospedale venne soppresso ed i suoi redditi passarono all'ospedale della ss. Annunziata della stessa città.
Nel 1722, l'ospedale fu gravemente danneggiato da un incendio : non fu restaurato, per cui andò in rovina, ed i ruderi vennero venduti nel 1781.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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